Ho molto a cuore questo argomento perchè ormai si abusa di questo termine. Un bambino che è un pò più vivace degli altri è un bambino malato? Diamogli gli psicofarmaci così non ci disturba più?!??! Magari sono solo bambini che hanno bisogno di essere capiti!! Ci avete mai pensato?
Che cos’è l’ADHD? Ecco dove trovare un videoclip con la storia dell’ADHD, malattia mentale dell’infanzia teorizzata già a metà dell’ ‘800.
Eccone un’estratto:
Agli inizi degli anni ‘80, alcuni psichiatri riaffermarono con decisione l’esistenza di una
malattia mentale dell’infanzia, della quale troviamo le prime tracce già nel lontano 1845
in un trattato del medico Heinrich Hoffman. Questo disturbo – a loro dire – colpisce i
bambini, e consiste essenzialmente nel fatto che questi (i bambini etichettati come
“malati”) sono marcatamente distratti, disattenti e troppo vivaci, agitati ed ingestibili, a
volte irrispettosi con l’insegnante o violenti nei confronti dei propri compagni di classe.
La “malattia”, dopo i primi tentativi di catalogazione diagnostica degli anni ’50, fu successivamente
inserita – nonostante il parere contrario di autorevoli ricercatori e specialisti
– nel “Manuale Diagnostico e Statistico” (DSM, “Diagnostic and Statistical Manual”),
testo di riferimento per la psichiatria mondiale, con il nome “Disturbo da Deficit
dell’Attenzione e Iperattività” (Attention Deficit Hyperactivity Disorder – siglato “ADHD”).
Nel DSM è enumerata una lista di comportamenti o atteggiamenti differenti: per perfezionare
una diagnosi di ADHD è sufficiente che chiunque ne abbia interesse riempia
con delle crocette le caselle degli appositi questionari. Sono sufficienti sei risposte
affermative su nove – su una di due diverse liste – e la diagnosi è perfezionata.Le domande (riferite anche a bambini della scuola
materna) sono del tipo:
- “muove spesso le mani o i piedi o si agita sulla sedia?”
- “è distratto facilmente da stimoli esterni?”
- “ha difficoltà a giocare quietamente?”
- “spesso chiacchiera troppo?”
- “spesso origina delle risposte prima che abbiate finito di fare la domanda?”
- “spesso sembra non ascoltare quanto gli viene detto?”
- “spesso interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri,
per esempio irrompe nei giochi di altri bambini?”.- …e altre di questo tenore
Si noti l’assoluta assenza di scientificità di definizioni come “spesso” e “frequentemente”,
nonché la genericità di altre significative variabili del comportamento quali il
contesto, la durata, l’intensità e la forma del disturbo. Inoltre, secondo gli attuali protocolli
diagnostici:
- alcuni dei sintomi di iperattività e disattenzione devono essere presenti prima dei 7
anni d’età.Ci chiediamo: perché non tutti i sintomi? E quali di essi? Per quale durata temporale
devono aver persistito?- una certa menomazione, a seguito dei sintomi, deve essere presente in due o più con –
testi sociali (scuola/lavoro/casa)“Certa” perchè “presente con certezza” o “certa” perchè “identificabile per intensità e
tipo”? E quale menomazione in particolare?- deve essere presente una evidente compromissione – clinicamente significativa – del
livello di sviluppo e del funzionamento sociale, scolastico, o lavorativoChi può valutarla retrospettivamente a distanza di anni? Ci si basa solo sui ricordi di
genitori e insegnanti? Cosa si intende per “normale livello di sviluppo”? Esiste una
soglia per la “normale” impulsività? Quanto è disattento un soggetto considerato “nella
norma”?
Se qualcuno fosse interessato al testo completo è in pdf e stampabile.
Io ho firmato e se anche tu non sei d’accordo con la reintroduzione dei Ritalin in Italia e con la somministrazione troppo disinvolta di psicofarmaci ai bambini sottoscrivi on-line la petizione disponibile alla pagina http://www.giulemanidaibambini.org/petizione.php
Fonte: www.giulemanidaibambini.org
elisabetta
il mio bimbo è affetto da ADHD
ho bisogno di schede o aiuto per insegnargli la matematica si agita e si sconforta perchè dice di non riuscire.
Ora è in terza elementare.
grazie
elisabetta
tamara
Ciao Elisabetta, prima di tutto volevo chiederti se l’ADHD gli è stata diagnosticata da un medico (neurologo, pediatra o psichiatra infantile) perché come spesso accade sono gli insegnanti ad arrivare a questa conclusione, magari sbagliando!
Per l’aspetto pratico mi sono informata da un’insegnate e lei consiglia:
-di seguire il tuo bambino a casa utilizzando delle attività didattiche con delle strategie per bambini affetti da ADHD, come per esempio:
– usare colori diversi per evidenziare diverse operazioni (giallo= sottrazioni; rosso=addizioni ecc…)
– evidenziare visivamente simboli importanti, ad esempio con un pennarello nero/in neretto – se non si esercita puramente il calcolo matematico (addizioni, sottrazioni ecc), permettere l’uso della calcolatrice
– usare attività ludiche
– utilizzare grafici e disegni
Se il tuo bambino ha effettivamente questo problema di ADHD, la scuola potrebbe offrirti la possibilità di avere un insegnante formato in didattica speciale per bambini con problemi di apprendimento. Dovresti provare ad informarti.
Spero che questi consigli possano essere di aiuto.
Su l’articolo che segue (http://www.curvedicrescita.com/exec/article/2009/09/07/test-tuo-bambino-soffre-adhd) c’è il test che potrebbe essere fatto come preventivo. Non diagnostica con certezza che tuo figlio ha ADHD, ma ti svela se potrebbe potenzialmente averla.
Se dopo il test, il risultato è positivo, allora, come scrivo nell’articolo stesso, è necessario un approfondito controllo medico, è importante fare il punto su tutti gli aspetti del bambino che preoccupano maggiormente ma anche riflettere sulla propria vita familiare cercando di capire come possono essere collegati con il comportamento del bambino.
Se ritieni, questo libro potrebbe essere una buona lettura:
Gian Marco Marzocchi, “Bambini disattenti e iperattivi”, il Mulino, 2003
Ciao e grazie per averci scritto