Written by tamara in FAQ, Prime cure al neonato.
Anche se il pianto da coliche è un pianto inconsolabile ci sono sicuramente alcune piccole cose ma importanti che possiamo fare per aiutare il nostro bambino. La prima cosa da fare è quella di escludere ogni altro tipo di problema. Che un bambino pianga è assolutamente normale e uno dei motivi principali del suo pianto non è certo quello delle coliche. Ora vi insegnerò ad escludere ogni altra possibile causa e a capire se si tratta veramente di coliche.
Motivi più comuni per cui un neonato piange:
Inizia con un lamento simile a dei colpetti di tosse, poi un breve pianto e alla fine un pianto vero e proprio. Lo vediamo succhiarsi le labbra, tira fuori la lingua e la arriccia ai lati; muove la testa di lato cercando il seno o il biberon e porta i pugnetti alla bocca.
Iniziano a piangere con un urlo improvviso; potrebbe anche trattenere il respiro tra un lamento e l’altro. Lo vediamo irrigidirsi, portare le gambe al petto, nel viso un’espressione di dolore e la lingua si muove verso l’alto (come quella di una lucertolina). Possiamo aiutarlo con un massaggio oppure tenendolo in posizioni che lo aiutino e sentire meno il dolore.
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Quando invece ha troppo caldo noteremo che è sudato e rosso in viso con magari dei puntini rossi anche sul busto. Si lamenta con un respiro affannoso, prima basso per 5 minuti; se lo lasciate solo inizierà un vero pianto.
Attenzione! è diverso dalla febbre. Quando il pianto è simile a quello di dolore e la pelle non è umida ma secca, misurategli la temperatura. È probabile che abbia la febbre. E chiamate il medico.
Si consiglia di vestire il bambino come vestite voi stessi, ma se la temperatura è inferiore ai 20°C mettetegli uno strato in più o fasciatelo.
Il bambino è visivamente nervoso e se non interveniamo subito inizierà a piangere in questo modo: inizia con tre lamenti, poi un forte pianto, due respiri brevi e alla fine un pianto lungo e fortissimo.
Sbatte le palpebre e sbadiglia. Dobbiamo metterlo a letto altrimenti inarca la schiena, scalcia, muove le braccia, afferra le orecchie o le guance e si graffia. Se continuate a tenerlo in braccio, si dimena e cerca di girarsi. Potrebbe continuare a piangere, diventando tutto rosso in faccia. Veramente difficile da gestire e si consiglia di fare molta attenzione ai suoi segnali per prevenire tutto questo.
Attenzione! Non scambiatelo per fame o per coliche. Se quando accade qualcuno l’ha intrattenuto con versetti o giochi e non è ancora il momento di mangiare, allora siamo sicuramente di fronte a stanchezza.
Potrebbe solo essere stanco di quel gioco, ma se, cambiando posizione del bimbo, la situazione peggiora, potrebbe essere stanchezza. Quindi gli faremo fare un pisolino.
Quando i suoi versetti si trasformano in rumori simili al miagolio di un gattino (waa) e si guarda intorno cercandovi, vuole solo delle coccole. Infatti se lo prendete in braccio smetterà subito. Ma se lo capite subito, non sarà necessario prenderlo in braccio. Un colpetto sulla schiena, un pò di tenerezza e parlargli un po’, lo farà stare tranquillo.
Avete escluso tutto questo e il bambino sta ancora piangendo ma non è malato? Allora si tratta di coliche. La prossima volta vedremo cosa fare per aiutarlo.
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